martedì 2 settembre 2008

La strada della vergogna

In altro post abbiamo dato notizie storiche della costruzione della strada per Piaggiasecca, dal bivio con la provinciale Bastia-Perticano, nei pressi di Rucce. Un chilometro circa.
Questa notizia storica, ormai dimenticata da tutti e, se vogliamo, di poco conto, è destinata però ad essere più attuale che mai. Infatti, il Comune di Sassoferrato, e in particolar modo l'assessore ai lavori pubblici Sebastianelli, che è anche vice-sindaco, aveva promesso l'asfaltatura della strada da parecchi anni, dicendo che si sarebbe fatta in concomitanza con l'asfaltatura della strada di S. Felice.

Non solo non ha mantenuto la promessa ma, quando ha iniziato i lavori, li ha interrotti a metà, dicendo che la parte rimanente non era nel territorio di Sassoferrato e che, per evitare guai giudiziari, non si poteva finire il lavoro. La buona fede avrebbe voluto che si prendessero accordi con il Comune di Fabriano prima ancora di cominciare ma, evidentemente, così non è stato, e mi riferisco non al fatto che non siano stati proposti preventivamente accordi ai fabrianesi, ma al fatto che questa interruzione era già prevista in anticipo, nonostante le promesse.

Ora metà del percorso, e cioè quella nel comune di Fabriano, attende il completamento, e secondo l'assessore ai lavori pubblici, proprio per questo fatto, non vale la pena neanche di tappare le buche che, nel frattempo, sono diventate sempre più fitte e profonde.

Che, sotto sotto, ci sia una qualche "bassa simpatia" politica anche oggi nei confronti dell'attuale vice-sindaco che si atteggia inconsapevolmente a podestà, come nel 1936 c'era verso l'allora regime? Eppure le capacità amministrative non gli mancano, poichè quando vinse le elezioni asfaltò la strada di Gaville-Col Della Noce in meno di un mese, segno, questo, che nel nostro caso non si tratta di problemi giudiziari nè amministrativi, ma di volontà o, meglio, di "non volontà". E poi, questa storia della ipotizzata opposizione del Comune di Fabriano che, secondo Sebastianelli, rivendicherebbe la "sovranità territoriale" su quei 300 metri di strada impedendogli di asfaltarla, fa solo ridere, e pure a crepapelle. Se così fosse, infatti, ci si meraviglia come si possa pensare di costruire la via transeuropea Lisbona-Kiev (dal Portogallo all'Ucraina), della quale la famosa Torino-Lione non è che una modesta tratta, entro un ragionevole periodo di tempo. In quel caso quanti secoli ci vorrebbero, se per ogni 300 metri, come è il nostro caso, ci vogliono almeno tre-quattro anni e, ancora, non se ne vede l'esito?

Che si stia ripetendo la storia del 1936? Pare assurdo ma, fatte le dovute differenze (la storia non si ripete mai sempre uguale), pare proprio di si.
Intanto la frase famosa del podestà Mastri "i piaggiaseccani la strada se la devono fare da soli", vale anche oggi, a distanza di oltre 70 anni, a fascismo debellato (pare) e pure che sia caduto il muro di Berlino, poichè le buche, sempre più fitte e profonde, le hanno tappate con carriola, breccia e pala tre piaggiaseccani (dei quali potremmo dare il nome).

Le foto non sono di un'auto da rally dopo 300 chilometri di pista sterrata a 200 km all'ora, ma di una normale auto dopo una sola passata di quei soli 300 metri della vergogna, e a 10 km all'ora, e testimoniano come, in virtù di tale detto, vengano condannate le auto che transitano per quel tratto di strada. In inverno, anzichè di polvere, le auto si ricoprono di fango.

Se confrontiamo la situazione con quella del Piano di Frassineta, dove si sta costruendo un marciapiede che per centinaia e centinaia di metri fiancheggia solo campi di cereali e non abitazioni, vediamo la disparità di trattamento tra una località, Piaggiasecca appunto, che ha almeno mille anni di storia, con un'altra località, Piano di Frassineta, che è stata raffazzonata in tutta furia in questi ultimi 10-15 anni in modo urbanisticamente inopinato, dove per lottizzare alcune aree di ben noti privati, il Comune (cioè noi) deve poi sopportarne le spese per la messa in sicurezza dei suoi abitanti, esposti ai rischi del consistente traffico della strada per Pergola. E, il tutto, in barba al ben noto principio comune che è meglio sistemare i nuclei esistenti prima di farne di nuovi.
Sarebbe meglio che un amministratore avesse riguardo ai problemi degli abitanti, ovunque siano e di qualunque colore votino, ma è usanza deplorevole che, spesso, si spendono i soldi pubblici nelle frazioni dove ci sono più cittadini e, tra queste, prima di tutto dove si raccolgono più preferenze elettorali.
Non so se Piaggiasecca voti pro o contro l'amministrazione attuale, ma dalla cura con cui siamo trattati se ne deve desumere pure qualcosa.

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