mercoledì 24 febbraio 2010

Nemmeno i cani ci passano










Dimenticati da Dio e dal Diavolo ... ops ... scusate, dal Comune di Sassoferrato e da quello di Fabriano.
Ecco quel tratto di strada della vergogna come si presenta ad ogni nevicata (le foto qui esposte sono della nevicata del febbraio 2009).
Una ininterrotta lastra di ghiaccio proprio dove la strada non è stata asfaltata, dovuta al fatto che lo scansa-neve non affonda la pala come fa sull'asfalto che, essendo più liscio, può regolare con più precisione.
In pratica, se sulla parte asfaltata dopo il passaggio dello scansa-neve ci rimangono 2-3 centimetri di neve che se ne vanno con il primo sole, nella parte imbrecciata ce ne lascia almeno 8-10 centimetri dove passano le ruote delle macchine e 2-3 centimetri nel centro della carreggiata.
La cosa è aggravata, in quel tratto di strada, perchè non ci batte mai il sole in inverno, e così quando la neve si scioglie fa aumentare notte dopo notte lo spessore dello strato di ghiaccio, che se ne va solo quando nel resto della campagna la neve è sparita da almeno 10 giorni.

NON CI PASSANO NEMMENO I CANI in quel tratto, perchè anche loro scivolerebbero.
E se la cosa può sembrare un'inezia, vorremmo che chi deve si rendesse conto che Piaggiasecca è abitata da anziani (e non da giovanottoni in cerca di avventure sulle neve) che escono dal paese non per motivi di piacere, ma per fare la spesa, andare dal medico o in farmacia o a fare cure ospedaliere.
Aggiungiamo che quando la strada è in questa situazione non ci passa nemmeno il pulmino comunale, e che forse anche l'ambulanza, se servisse, avrebbe qualche difficoltà.

martedì 7 ottobre 2008

Inceneritore a Berbentina di Sassoferrato


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Se il video non si apre, guardalo attraverso YouTube.

Grande successo di pubblico all'assemblea indetta dal Comitato Tutela Ambiente di Sassoferrato sabato 4 ottobre 2008 per fare il punto sul paventato inceneritore che l'azienda RITRAMA vorrebbe realizzare nella periferia del capoluogo. Le centinaia di persone intervenute hanno potuto realmente comprendere il serio lavoro svolto dal Comitato in questi 10 mesi per difendere il proprio territorio, la propria salute ed il valore dei propri beni.
"Abbiamo fornito una seria documentazione scientifica a supporto delle nostre ragioni ed i mezzi necessari alle istituzioni per garantirle: l'inceneritore non si farà ... ...
>> ... LEGGI TUTTO L'ARTICOLO ... << , del Comitato Tutela Ambiente di Sassoferrato, facendo scorrere la pagina verso l'alto, vi sono anche altri articoli e altri video.

domenica 5 ottobre 2008

Merlonia

Aveva cominciato così, Aristide (che in greco vuol dire "il migliore"), con le bilance.
Da buon padre di famiglia, una famiglia larga, fatta di realtà contadina e operaia, e di fame dopo la guerra.
Ed è finita così, nel peggiore dei modi, a dispetto di come era cominciata, come illustra l'articolo di Danilo Baldini, qui sotto, che traccia un'analisi fredda e realistica della situazione (nonostante le chiose criptiche di un non ben identificato I.d.d.).
Una situazione comune in tutto il mondo, e qui composta da imprenditoria, da politici e, in alcune zone del paese, anche da criminalità (se ce ne fosse bisogno), che vanno a braccetto quando fila tutto liscio o che si scannano tra loro quando si trovano qualche bastone tra le ruote, riversandone i danni su chi vi aveva creduto e si è rimboccato le maniche, cioè i più, una popolazione intera nel caso di Fabriano e dintorni.
Per chi volesse approfondire il tema dei rapporti tra le grandi aziende, la politica e la criminalità organizzata, proporrei il libro: Fabio Mini, La guerra dopo la guerra, Einaudi 2003, pp. 294, € 14,00.
(Fabio Mini è Tenente Generale dell'Esercito Italiano e, tra le altre, ha ricoperto la carica di Capo di Stato maggiore del Comando Nato delle Forze alleate del Sud Europa)





I commenti dei nostri visitatori
Anonimo ha detto...
Forse finirà la telenovela, finirà non bene per qualcuno, finirà un po più bene per altri ma prima o poi finirà, quasi certamente finirà con il commissariamento, cioè come si suol dire a "tarallucci e vino", chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordammoce ò passato, qualcuno continuerà a godersi le ricchezze accumulate, qualcun'altro a leccarsi le ferite. E Viva l'ITALIA.
10 ottobre 2008 15.12
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martedì 9 settembre 2008

Via quei grovigli orrendi

di fili elettrici e telefonici ... che svergognano chi ce li ha messi o lasciati e, purtroppo, anche noi !
Sono lì da più di venti anni e la situazione è peggiorata con i lavori conseguenti al terremoto del 1997.
Gli enti gestori vorranno metterci mano ?
E il Comune non potrebbe far ripristinare la comune decenza come in tutti i centri storici ?

venerdì 5 settembre 2008

Pista da bocce e corrimano

All'inizio degli anni '90 nel paese furono raccolte circa 40 firme in calce ad una petizione per la costruzione di una pista da bocce e per l'installazione di corrimano metallici nei punti del paese dove la via pubblica costeggia pericolosi salti di quota sulle aree sottostanti. Avevamo ottenuto anche la disponibilità del proprietario del terreno che l'avrebbe ceduta al Comune gratis.
Vada pure per la pista da bocce (per il Comune, i piaggiaseccani dovranno farsi anche questa da soli, come la strada), ma il Comune, in tutta fretta, deve aver archiviato - si fa per dire - la nostra richiesta, giudicandola forse troppo scandalosa o lussuosa per un paese rurale e fuori mano come Piaggiasecca, non tenendo conto che le persone anziane sono numerose, come pure i bambini in estate che sono numerosi e poco pratici dei rischi del luogo, dal momento che nel periodo estivo vengono quasi tutti da fuori.

Poco dopo, in barba ai nostri solleciti, il Comune ha dovuto registrare la morte di Fiore Bani, che è caduta in un chiavicotto dell'altezza di due metri e li c'è rimasta per diversi giorni fino al ritrovamento del cadavere.
Non pare che i responsabili siano stati perseguiti dalla giustizia che, anche lei, si sarà risolta ad archiviare la cosa in tutta fretta, forse imputando il fatto al supposto sonnambolismo delle persone anziane.
E' vero che la storia non si ripete mai uguale, ma sono passati più di 15 anni, e da allora la popolazione è invecchiata ancor più di quanto lo era allora e, specie in inverno, quando nevica, dal momento che nel paese non c'è alcun servizio di spazzatura della neve, i pericoli diventano ancora più attuali.
Poi ci sarebbe da spazzare le strade che sono invase da foglie e breccino, dal momento che i tombini non li pulisce nessuno, e specie dopo le piogge. Il breccino sopra la cementata, poi, la rende oltremodo scivolosa, ma anche qui ... che c'importa di quattro gatti (penseranno in Comune).
Attendiamo fiduciosi !!!
Anche fino al nuovo millennio, pensavamo prima che venisse, ma ora sarebbe tempo di provvedere!!!

mercoledì 3 settembre 2008

Il progetto dei sogni

E' quello dell'asfaltatura di quei 300 metri di strada. Ma lo teniamo nel cassetto.
All'inizio di aprile, non sortendo effetto con il Comune di Sassoferrato, ho inviato questo testo mediante e.mail a Sagramola, ma pure questo non ha avuto effetto.

Gentile Giancarlo Sagramola,
il 2 aprile scorso ho inviato una e.mail al Vicesindaco del Comune di Sassoferrato Sebastianelli, che è anche assessore ai lavori pubblici, chiedendo informazioni sul ritardo nel completamento dell'asfaltatura della strada comunale di Piaggiasecca (ramo che si diparte dalla provinciale Bastia-Perticano), poiché circa due anni fa è stato asfaltato il solo tratto ricadente nel Comune di Sassoferrato, lasciando incompleto il tratto rimanente di soli 300 metri, cioè quello sito nel Comune di Fabriano (come si illustra nelle due mappe allegate).
Che l'amministrazione pubblica nel nostro paese non sia un fulmine è cosa nota, ma che in 10 giorni non si trovi il tempo di un breve messaggio mi pare altra cosa. Se scrivo a lei, d'altronde, è per due ragioni.
La prima è che, senza voler sminuire la sua delega al Coordinamento dei comuni, riducendola ad un misero affare di 300 metri, mi sembra l'amministratore più appropriato a dare un seguito istituzionalmente credibile alla questione dell'asfaltatura di quel tratto di strada, che ha la sfortuna di trovarsi né in paradiso, né all'inferno, ma nel limbo di non si sa quale competenza territoriale. Fino a poco tempo fa speravamo che ci potesse dare una mano Angelo Ronconi, consigliere comunale a Sassoferrato e dirigente dell'UTC di Fabriano ma, come sappiamo, ciò non avverrà più.
La seconda ragione è che lei è fabrianese, e ciò con tutto l'affetto che provo per gli amministratori provinciali quando provengono dalla montagna, indipendentemente dal partito cui appartengono.
Questo messaggio è inviato per conoscenza anche all'Assessore provinciale alla viabilità Virili, con la domanda: che si deve fare in questi casi in cui un tratto di strada non è provinciale, ma nessuno dei due comuni interessati se ne vuole occupare? Ed è inviato per conoscenza anche alla Presidente Casagrande che, con la sua competenza in tema di Strumenti della partecipazione democratica, potrebbe dire sulla liceità di richieste fatte ad un amministratore con questo mezzo (per Sebastianelli, ovviamente, dovrà essere sembrato un mezzo illecito, o addirittura irriverente).
Viene inviato per conoscenza anche al Vicesindaco Sebastianelli e al Sindaco Rinaldi, per informarli sul seguito del messaggio del 2 aprile.
In questo periodo, d'altronde, ho sentito da alcuni amministratori di Sassoferrato le più varie motivazioni a quella mancata asfaltatura, come se il sottoscritto fosse digiuno di tali questioni. Con questo messaggio, invece, vorrei sentire qualche ragione più concreta a favore di Piaggiasecca, che è la frazione più distante in assoluto dal capoluogo comunale e anche da quello provinciale, altrimenti mi viene il dubbio se i progetti europei per le grandi infrastrutture transnazionali possano avere una fattibilità, dal momento che non si riesce ad asfaltare 300 metri di strada.
Cordialmente, Fausto Baiocco

martedì 2 settembre 2008

La strada della vergogna

In altro post abbiamo dato notizie storiche della costruzione della strada per Piaggiasecca, dal bivio con la provinciale Bastia-Perticano, nei pressi di Rucce. Un chilometro circa.
Questa notizia storica, ormai dimenticata da tutti e, se vogliamo, di poco conto, è destinata però ad essere più attuale che mai. Infatti, il Comune di Sassoferrato, e in particolar modo l'assessore ai lavori pubblici Sebastianelli, che è anche vice-sindaco, aveva promesso l'asfaltatura della strada da parecchi anni, dicendo che si sarebbe fatta in concomitanza con l'asfaltatura della strada di S. Felice.

Non solo non ha mantenuto la promessa ma, quando ha iniziato i lavori, li ha interrotti a metà, dicendo che la parte rimanente non era nel territorio di Sassoferrato e che, per evitare guai giudiziari, non si poteva finire il lavoro. La buona fede avrebbe voluto che si prendessero accordi con il Comune di Fabriano prima ancora di cominciare ma, evidentemente, così non è stato, e mi riferisco non al fatto che non siano stati proposti preventivamente accordi ai fabrianesi, ma al fatto che questa interruzione era già prevista in anticipo, nonostante le promesse.

Ora metà del percorso, e cioè quella nel comune di Fabriano, attende il completamento, e secondo l'assessore ai lavori pubblici, proprio per questo fatto, non vale la pena neanche di tappare le buche che, nel frattempo, sono diventate sempre più fitte e profonde.

Che, sotto sotto, ci sia una qualche "bassa simpatia" politica anche oggi nei confronti dell'attuale vice-sindaco che si atteggia inconsapevolmente a podestà, come nel 1936 c'era verso l'allora regime? Eppure le capacità amministrative non gli mancano, poichè quando vinse le elezioni asfaltò la strada di Gaville-Col Della Noce in meno di un mese, segno, questo, che nel nostro caso non si tratta di problemi giudiziari nè amministrativi, ma di volontà o, meglio, di "non volontà". E poi, questa storia della ipotizzata opposizione del Comune di Fabriano che, secondo Sebastianelli, rivendicherebbe la "sovranità territoriale" su quei 300 metri di strada impedendogli di asfaltarla, fa solo ridere, e pure a crepapelle. Se così fosse, infatti, ci si meraviglia come si possa pensare di costruire la via transeuropea Lisbona-Kiev (dal Portogallo all'Ucraina), della quale la famosa Torino-Lione non è che una modesta tratta, entro un ragionevole periodo di tempo. In quel caso quanti secoli ci vorrebbero, se per ogni 300 metri, come è il nostro caso, ci vogliono almeno tre-quattro anni e, ancora, non se ne vede l'esito?

Che si stia ripetendo la storia del 1936? Pare assurdo ma, fatte le dovute differenze (la storia non si ripete mai sempre uguale), pare proprio di si.
Intanto la frase famosa del podestà Mastri "i piaggiaseccani la strada se la devono fare da soli", vale anche oggi, a distanza di oltre 70 anni, a fascismo debellato (pare) e pure che sia caduto il muro di Berlino, poichè le buche, sempre più fitte e profonde, le hanno tappate con carriola, breccia e pala tre piaggiaseccani (dei quali potremmo dare il nome).

Le foto non sono di un'auto da rally dopo 300 chilometri di pista sterrata a 200 km all'ora, ma di una normale auto dopo una sola passata di quei soli 300 metri della vergogna, e a 10 km all'ora, e testimoniano come, in virtù di tale detto, vengano condannate le auto che transitano per quel tratto di strada. In inverno, anzichè di polvere, le auto si ricoprono di fango.

Se confrontiamo la situazione con quella del Piano di Frassineta, dove si sta costruendo un marciapiede che per centinaia e centinaia di metri fiancheggia solo campi di cereali e non abitazioni, vediamo la disparità di trattamento tra una località, Piaggiasecca appunto, che ha almeno mille anni di storia, con un'altra località, Piano di Frassineta, che è stata raffazzonata in tutta furia in questi ultimi 10-15 anni in modo urbanisticamente inopinato, dove per lottizzare alcune aree di ben noti privati, il Comune (cioè noi) deve poi sopportarne le spese per la messa in sicurezza dei suoi abitanti, esposti ai rischi del consistente traffico della strada per Pergola. E, il tutto, in barba al ben noto principio comune che è meglio sistemare i nuclei esistenti prima di farne di nuovi.
Sarebbe meglio che un amministratore avesse riguardo ai problemi degli abitanti, ovunque siano e di qualunque colore votino, ma è usanza deplorevole che, spesso, si spendono i soldi pubblici nelle frazioni dove ci sono più cittadini e, tra queste, prima di tutto dove si raccolgono più preferenze elettorali.
Non so se Piaggiasecca voti pro o contro l'amministrazione attuale, ma dalla cura con cui siamo trattati se ne deve desumere pure qualcosa.